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Monitoraggio dell'esperienza digitale nell'era del cloud e della mobilità 

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DHAWAL SHARMA
agosto 11, 2021 - 4 Minuti di lettura

Il cloud e la mobilità sono i principali catalizzatori della trasformazione digitale nell'azienda moderna. Tuttavia, un'esperienza utente rapida è fondamentale per il successo di tali iniziative e, se la strategia cloud rallenta l'accesso alle applicazioni, qualsiasi speranza di sfruttare la velocità e l'agilità del cloud viene persa. Nel mondo di oggi, la lentezza è il nuovo ostacolo

Tre tendenze hanno innescato un enorme cambiamento nel panorama tecnologico: 

  1. L'architettura di rete si sta allontanando dal design di rete hub-and-spoke, per abbracciare un'architettura basata sul breakout Internet locale. Il traffico degli utenti non è più soggetto al backhauling tramite MPLS. 
  2. Le applicazioni aziendali non risiedono in un datacenter fisico, ma si muovono su piattaforme cloud, come SaaS e servizi IaaS. Applicazioni come Office 365 sono state create ad hoc affinché siano accessibili tramite Internet. 
  3. Le aziende stanno adottando iniziative BYOD e consentono agli utenti di lavorare da qualsiasi luogo. 
      

Il monitoraggio tradizionale, basato sulla rete, non è sufficiente nel mondo mobile e cloud-first. 

Quando in passato tutto il traffico degli utenti attraversava una rete MPLS aziendale e gli utenti erano istradati tramite un servizio di canalizzazione VPN, gli strumenti di monitoraggio basati sulla rete, incentrati su tecnologie quali SNMP, NetFlow, PCAP basati sulla rete o DSCP, erano sufficienti per ottenere prestazioni di rete prevedibili e risolvere qualsiasi problema prestazionale. La maggior parte degli strumenti di monitoraggio sul mercato utilizza soglie statiche rispetto alle destinazioni statiche per monitorare le prestazioni. Un'app SaaS moderna, come Office 365, presenta migliaia di endpoint di natura dinamica. È possibile chiedere a un provider SaaS come Microsoft di pubblicare i MIB SNMP per esaminare i dati sulle prestazioni sul proprio tenant SaaS? 

Nel mondo di oggi, Internet è il nuovo mezzo di trasporto per il traffico degli utenti e i requisiti prestazionali ottimali dipendono da dove si trovano gli utenti e dove risiedono i servizi cloud. Ad esempio, non ci si può aspettare una latenza di connessione TCP inferiore a 20 msec per un utente con sede a Singapore che si connette al tenant di Office 365 dell'azienda nella regione orientale degli Stati Uniti. Quell'utente avrà un'esperienza completamente diversa da quella di uno che opera dall'ufficio di New York City che si connette al medesimo tenant. Idealmente, è necessario confrontare in modo univoco l'esperienza di ogni utente e non fare affidamento sulle soglie statiche, in un mondo in cui le reti e le applicazioni cambiano molte volte durante un breve periodo di tempo. 

Spesso, i problemi prestazionali potrebbero essere correlati al dispositivo dell'utente finale, ad esempio una risposta più lenta dell'applicazione sul PC Windows, quando la batteria scende al di sotto del 5% o la potenza del segnale Wi-Fi è bassa, oppure si può verificare un problema durante la connessione a una chiamata Skype da un MacBook, mentre tutto funziona bene dal telefono Android 
  

Monitoraggio

 
Monitoraggio dell'esperienza digitale 

Man mano che le aziende adottano il cloud e la mobilità, le iniziative di monitoraggio dell'esperienza degli utenti e della rete si stanno evolvendo in un'iniziativa più ampia di Digital Experience Monitoring (DEM). Questa evoluzione è il risultato dei cambiamenti nelle aree tecnologiche centrali associate al monitoraggio: 

  1. Rete -> Passaggio a breakout locali con SD-WAN 
  2. Sicurezza -> Passaggio alla sicurezza sul cloud 
  3. Compunting dell'utente finale -> Passaggio a BYOD e alla mobilità 
  4. Applicazioni -> Passaggio a SaaS/IaaS 

Le aziende sono costrette a distribuire sempre più strumenti specializzati nel monitoraggio dei dispositivi dell'utente finale, del percorso di rete o delle app SaaS. Infatti, ogni tecnologia SaaS viene fornita con un proprio set di strumenti di monitoraggio. La maggior parte di questi strumenti sono costruiti per provarne l'innocenza quando la qualità del servizio si deteriora. Di conseguenza, le organizzazioni si ritrovano con molti strumenti distribuiti dallo stesso fornitore o, in alcuni casi, da più fornitori, il che causa un "affaticamento della segnalazione" e, al contempo, non dispongono della visibilità su un unico pannello, quando si tratta di monitorare l'esperienza digitale dei propri dipendenti e dell'infrastruttura. 

Presentazione di Zscaler Digital Experience (ZDX) 

Dopo aver rivoluzionato il mercato della sicurezza sul cloud con i servizi Zscaler Internet Access (ZIA) e Zscaler Private Access (ZPA), l'azienda ha recentemente annunciato Zscaler Digital Experience (ZDX), un'iniziativa che porterà a dei cambiamenti nel panorama del monitoraggio dell'esperienza digitale. 

La piattaforma ZDX misura l'esperienza dell'utente finale per ogni singolo utente all'interno dell'organizzazione da ogni dispositivo utilizzato, senza la necessità di distribuire più prodotti mirati. Offre un unico pannello di controllo per identificare i problemi prestazionali, sia che siano causati dal dispositivo dell'utente finale, dal percorso di rete o dalle applicazioni a cui gli utenti accedono.  

ZDX sfrutta la piattaforma cloud globale di Zscaler per ottimizzare il comportamento di monitoraggio e utilizza un comprovato agente Zscaler App, che attualmente funziona su sei milioni di dispositivi, per fornire informazioni dettagliate sull'esperienza digitale dei dipendenti. ZDX è configurabile in poche ore, poiché non è necessario distribuire hardware o software aggiuntivi o distribuire cluster di archiviazione massicci per archiviare molti avvisi grezzi e privi di significato. 

Sembra troppo bello per essere vero? Inserisci il tuo indirizzo e-mail qui sotto per ricevere aggiornamenti su ZDX oppure guarda il Video introduttivo su ZDX di Zenith Live 2019. 

 

Dhawal Sharma è dirigente senior e responsabile prodotto presso Zscaler 

 

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